Cittadini in attesa della nuova piscina
Il Sindaco assicura: «Non ci sono ritardi»
Mentre sono in corso i lavori per il Palazzetto dello Sport, non si sblocca l’avvio delle opere di ristrutturazione delle piscine del centro sportivo di viale Olimpia. L’apertura del cantiere relativo all’intervento che, ricordiamo costa 7 milioni di euro, in gran parte finanziati con fondi Pnrr, annunciato a dicembre 2023 per marzo 2024 e poi per aprile, a circa due mesi di distanza dall’ultimo termine, ancora non si vede.
L’Amministrazione comunale sentita dal nostro giornale nega che ci siano prolungamenti nei tempi previsti. «Per la piscina non ci sono ritardi. Il progetto esecutivo sta ultimando la validazione e verrà portato a breve in giunta per l’approvazione» affermano il sindaco Gastaldello e gli uffici. «Non è necessaria alcuna approvazione da parte del consiglio comunale, ma il sindaco, se i tempi lo consentiranno, vorrebbe che il progetto venisse illustrato dai tecnici in consiglio» fanno sapere dall’amministrazione.
In assenza di una data certa di inizio lavori, quello che non si sposta è il termine per la conclusione delle opere, fissato per legge dal Pnrr al 31 marzo 2026. La ditta assegnataria dei lavori, secondo la normativa della gara di appalto avrà 750 giorni di tempo per portare a compimento le opere, giorni che diventano 660 partendo dalla data del verbale di consegna lavori (atto che non risulta ancora sottoscritto). Intanto In Sport, gestore fino al dicembre 2020 del centro sportivo di viale Olimpia, ha fatto causa al Comune chiedendo 415mila euro a titolo di risarcimento danni. Come si ricorderà il centro sportivo era stato assegnato il 14 dicembre 2018 per due anni a questa società lombarda che però, nel corso dell’estate 2020, a causa delle sopraggiunte regole anticontagio Covid che ponevano limiti agli accessi, ha ritenuto non economicamente conveniente riaprire l’impianto dopo la chiusura avvenuta marzo 2020 e dovuta al Coronavirus.
La formalizzazione della rinuncia e le fasi di confronto per la riconsegna hanno portato via oltre tre mesi, da settembre a dicembre 2020. Il passaggio di mano delle chiavi è avvenuto per maturata scadenza del contratto, in quanto fra l’amministrazione comunale e gestore uscente non venne trovato un accordo economico. La società che gestiva l’impianto esigeva infatti un rimborso per i mesi nei quali è stata bloccata dall’emergenza coronavirus mentre il comune a sua volta riteneva di poter vantare dei crediti. Sulle prime entrambe le parti in causa avevano affermato di volere un accordo transattivo, che però non è stato mai raggiunto. La In Sport il 25 settembre 2020 aveva espresso all’Amministrazione comunale “la volontà di non proseguire nel rapporto concessorio, fatta salva ogni azione di rivalsa”. Tale azione è pervenuta in municipio il 9 marzo scorso con una richiesta di 415mila euro a titolo di danni patrimoniali, danni di immagine, rimborso spese e rimborso dell’arricchimento senza causa, oltre interessi moratori. Il Comune ha affidato la sua difesa (spesa prevista 24.575 euro) ad uno studio di Verona.
Renzo Gastaldo