Continuano le celebrazioni per il 40° anniversario de Il Sentiero. Il 28 novembre, in apertura del Consiglio comunale di San Giovanni Lupatoto il sindaco Attilio Gastaldello ha consegnato a Gian Fortunato Spazian, fondatore e direttore editoriale del mensile lupatotino, una targa a ricordo dell’importante anniversario. Dopo le celebrazioni nella Sala Rossa della Provincia, a Verona, anche il Consiglio comunale lupatotino ha voluto così ricordare e celebrare Il Sentiero.

L’appuntamento successivo è stato al Centro culturale il 14 e 15 dicembre, con la mostra, organizzata in collaborazione con il Comitato Radici, che ha ripercorso attraverso foto inedite questi quarant’anni. È stato inoltre possibile vedere in esposizione anche alcune prime pagine de Il Sentiero. Un riconoscimento per la costanza è andato a Raffaele Pisani (nella foto sotto premiato dal presidente Davide Della Croce) attuale collaboratore e autore del primo articolo pubblicato nel lontano 1984 e, la singolare dimostrazione di fedeltà del cav. Germano Benetti (nella foto in basso con il direttore Valerio Locatelli davanti alle storiche prime pagine), ricercatore storico, che custodisce gelosamente tutti i numeri de Il Sentiero fin dalla nascita, rilegandone le annate.

Tè e poesia, in collaborazione con il Circolo Culturale Jacques Maritain

Nella sala civica del centro culturale domenica 15 dicembre l’iniziativa “Tè e poesia” nella sua nona edizione ha formalizzato un incontro con il patrocinio dell’amministrazione comunale, in collaborazione col Circolo culturale Jacques Maritain. È stata presentata da Josetta Pinotti che ha recitato e commentato poesie di Ungaretti, Montale, Saba, D’Annunzio, Alda Merini, Hikmet e Gibran. È intervenuto anche Gian Fortunato Spazian direttore editoriale de Il Sentiero che ha celebrato i suoi 40 anni con una mostra. «Recitare poesie di Natale – ha sottolineato la Pinotti – significa ridare alla festività del Natale la sua vera identità, rivalutandone il significato esistenziale. È bello riflettere sul Natale riportando alla memoria i vissuti personali di tale giorno, è un momento per ritrovare le proprie radici, ritrovando nel ricordo gli affetti familiari ormai lontani nel tempo. E il Natale era semplicità, non la festa consumistica del nostro tempo attuale». I presenti (nella foto sotto) sono stati coinvolti in un’atmosfera di sentita commozione e alcuni hanno raccontato episodi personali del Natale della loro infanzia.