Medaglie d’onore a cittadini di Zevio
In Prefettura nel Giorno della Memoria
Lo scorso 27 gennaio, a 80 anni dall’istituzione del “Giorno della Memoria”, sono stato convocato in Prefettura a Verona per ritirare la Medaglia d’Onore conferita a mio padre Ugolino, classe 1916, per essere stato internato come soldato nei campi di detenzione nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Le autorità tedesche attribuirono ai soldati italiani catturati e portati in Germania la definizione di Internati Militari Italiani (Imi). L’Italia con la legge n. 296 del 27 dicembre 2006 ha riconosciuto il sacrificio di molti deportati.
Alla cerimonia hanno partecipato numerosi familiari per il conferimento di 103 Medaglie d’Onore a militari e civili. Nella stessa giornata sono state consegnate, per Zevio, altre due medaglie ai militari Angelo Gambesi, classe 1921 e Mario De Togni classe 1914. È stato un momento emozionante condiviso con mio fratello Nicola mentre per Alberto e Maria Teresa non è stato possibile partecipare per motivi organizzativi. Ringrazio il sindaco signora Paola Conti per la sua presenza. Il riconoscimento si è reso concreto grazie ad un aneddoto riferito da mio padre quando fu catturato al Brennero e fatto prigioniero dai tedeschi. Approfondii il racconto recandomi presso l’Archivio di Stato di Verona per consultare il foglio matricolare trovando l’annotazione della prigionia dal 1943 al 1945.
Giovanni Longo
Sono Arianna Farinazzo, docente di Lettere, nipote di Giampaolo Leardini. Vi scrivo in merito alla consegna della medaglia alla nostra famiglia il 27 gennaio scorso in Prefettura a Verona in seguito al riconoscimento, da parte del Capo dello Stato, della valenza di Imi (Internato militare italiano) del mio bisnonno Umberto Leardini, originario di Zevio. Ho avanzato la richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Comitato per la concessione di una medaglia d’onore ai cittadini deportati e internati nei lager nazisti che se ne occupa, in seguito ad un progetto ideato con la mia ex collega di Lettere della scuola media di Zevio, Lia Valente, e attuato grazie al supporto degli alpini di Zevio nella primavera 2023. Questo mirava al far avvicinare i ragazzi della scuola media all’analisi di documenti storici per capire la vita durante il Ventennio fascista e, al contempo, ad una indagine sul territorio in merito ad alcune medaglie al valore non consegnate. Poco si sa e si parla, ancora oggi degli Imi, questi civili deportati in campi di lavoro/concentramento dopo l’armistizio dell’Italia con gli anglo-americani l’08/09/1943.
Il mio bisnonno venne deportato in Germania il 09/09/1943, internato e, a quanto raccontava lui, relegato nelle cucine, dove è riuscito a sopravvivere mangiando le bucce delle patate (quando rimanevano). Poi, in seguito al bombardamento del suo campo, riuscì a scappare e a rifugiarsi presso una famiglia di contadini che lo sfamò fino al ritorno in Italia, dapprima presso il centro di smistamento di Pescantina il 20/07/1945 e poi a casa sua.