Il Tricolore dei Combattenti trova collocazione in Baita
La gloriosa bandiera trasloca dalla sede di via Adige a quella degli Alpini
La gloriosa bandiera italiana della locale sezione Combattenti e Reduci, che reca al centro, ricamato l’elmetto simbolo dei soldati della Prima Guerra Mondiale che era stata esposta per decenni nella sede del Circolo Combattenti e Reduci di via Adige (gestito dalla famiglia di Guerrino Bonafini) e che era finita, ben ripiegata, in un cassetto, ha trovato degna collocazione nella baita del gruppo Alpini di San Giovanni Lupatoto.
«L’ho rinvenuta fra le vecchie cose di casa che avevo riposto alla fine degli Anni Settanta con le foto da non perdere in una scatola riempita quando abbiamo lasciato via Adige» racconta Nadia Bonafini, figlia di Guerrino. «Quando però qualche mese fa ho aperto la “scatola dei ricordi” e la bandiera mi è venuta tra le mani mi sono quasi commossa ricordando gli anziani che passavano delle mezze giornate nel nostro circolo bar a parlare del più e del meno. Le vicende legate alla guerra però non erano quasi mai oggetto di discussione, forse perché le infinite tribolazioni che caratterizzavano la presenza in zona di guerra non costituivano un piacevole ricordo ed erano alquanto dolorose da rivivere» aggiunge Bonafini.
«La bandiera del circolo era un cimelio per noi ma soprattutto per i soci del circolo combattenti che la mettevano in testa al corteo in ogni manifestazione alla quale prendevano parte, sia in paese che fuori. Ricordo ad esempio un viaggio dei nostri soci, rigorosamente dotati di vessillo, a Trieste e un altro al campo di concentramento di Dachau, in Germania» continua la signora Bonafini. La preoccupazione di Nadia era di “salvare” il vetusto e glorioso stendardo, la cui “anzianità di servizio”, pur in assenza di documentazione probante, è stimata in circa 100 anni. «Per mettere al sicuro per sempre la bandiera occorre parlare con Vittorio Zecchetto, amico di famiglia ma soprattutto alpino e per 17 anni capogruppo delle penne nere lupatotine» fu la riflessione di Nadia. «Mi sono subito rivolta a Zecchetto spiegando che avrei volentieri messo a disposizione degli alpini il cimelio. Zecchetto ha interessato l’attuale capogruppo Edoardo Benedetti che con il benestare del Direttivo del gruppo Alpini ha deciso l’accettazione del dono considerato un importante ricordo» ricapitola Nadia Bonafini. E così la bandiera è finita nelle mani degli alpini lupatotini.
A sistemare la bandiera tra due lastre di vetro incorniciate e dotarla di una targa che ricorda la donazione è stato il segretario del gruppo alpini Giuseppe Spezie. Ora la bandiera del circolo Combattenti e Reduci fa bella mostra di sé alla immediata sinistra dello spazio che in baita è solitamente dedicato agli intrattenimenti.
Renzo Gastaldo