Paolo e Alessandro Scappini al Rally Due Valli

Rally Due Valli, la coppia Scappini si mette in luce

Last Updated: 9 Luglio 2025

Paolo e Alessandro, padre e figlio: passione condivisa

Grandi passioni che si tramandano da padre in figlio: è così per i lupatotini Paolo e Alessandro Scappini che dal 2011 sfrecciano su curve e tornanti dei rally italiani. Paolo, 67 anni, già esperto pilota negli anni ’70, ha appeso i guantini al chiodo nel 1984 all’arrivo del figlio Alessandro. La passione per il calcio li ha sempre legati e Paolo, come il più bravo dei papà, ha sempre accompagnato e supportato il figlio dai primi calci fino a quando è toccato ad Alessandro “appendere gli scarpini al chiodo”.

«Mio padre mi è sempre stato vicino nella mia crescita calcistica ed è stata una scoperta trovare una nuova passione da condividere insieme a lui. Fin da piccolo, mi ha sempre portato a vedere i rally – commenta Alessandro Scappini –. Ho dei bellissimi ricordi legati alla Caprino-Spiazzi dove partivamo alle prime luci dell’alba per prendere i posti migliori, senza dimenticare le gare in notturna sempre molto suggestive. È stato quasi “naturale” avvicinarsi al mondo delle corse su strada ed è bellissimo condividere questa passione con mio padre. Lui non aveva mai fatto il navigatore e proprio grazie alla sua esperienza siamo riusciti a toglierci grandi soddisfazioni».

E proprio il Rally Due Valli (nella foto all’arrivo a Verona in Piazza Bra) ha visto la coppia Scappini protagonista con un quarto posto nella categoria. «Il weekend non era partito per niente bene con una rottura del lunotto anteriore e un gran caldo – commenta Paolo Scappini –. La nostra Peugeout 106 N2 è tornata in carreggiata e ha corso alla pari contro team molto esperti e preparati. È doveroso un ringraziamento alla scuderia B&B Technology e Ds Sport per la gestione auto, e ai nostri sponsor, una menzione particolare a Mae Tinteggiatura e Officina Airaghi che ci permettono di avere una vettura competitiva».

«Trovo speciali, quasi magiche le emozioni che riesce a darmi questo sport, dove riesco a staccarmi da tutto ciò che mi circonda e a diventare un tutt’uno con l’auto, con il navigatore, una sensazione quasi “intima” piena di energia e adrenalina – continua Alessandro –. È bellissimo condividerlo con mio papà, e sento la vicinanza anche degli amici, parenti, mamma e della mia compagna con la figlia, le nostre prime tifose a bordo strada».

Davide Della Croce

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