Natale Lovato trova il Numero Unico pubblicato 80 anni fa sul Santuario della Madonnina

Ritrova il “Numero Unico” di 80 anni fa sul Santuario

Last Updated: 23 Agosto 2025

Natale Lovato: «Era in un cassetto del comodino della mamma»

Era in un cassetto del comodino vicino al letto della mamma. Piegato in quattro e usurato soprattutto negli angoli, certamente a causa dell’uso ma principalmente per la vetustà. Quando Natale Lovato, 80 anni, sposato con Luciana, residenti in via Palustrella, si è ritrovato fra le mani quel vecchio giornale risalente alla seconda metà del 1945, è stato preso da un sentimento a metà fra la curiosità (di capire di cosa si trattasse) e l’attenzione a non danneggiarlo ulteriormente. Era il “Numero Unico San Giovanni Lupatoto e il suo Santuario della Madonnina” edito qualche mese dopo la fine della seconda guerra mondiale a cura della Parrocchia di San Giovanni Battista e composto di sei facciate. «Mia madre era particolarmente devota alla Madonna e aveva scelto di manifestare questo attaccamento anche attraverso la custodia di quel giornale quasi tutto dedicato a Maria» riflette oggi Natale Lovato ricordando che la donna rimase vedova per la morte del marito, vittima di un bombardamento in provincia di Rovigo con due figli piccoli ed il terzo (Natale) in arrivo.

Il Numero Unico si apre con il saluto e con le lodi del vescovo Girolamo Cardinale nei confronti dell’arciprete Policarpo Cerato e della comunità lupatotina per i restauri e le sistemazioni del Santuario della Madonnina. Segue una lettera del parroco che oltre ad elencare i lavori effettuati al santuario ricorda la protezione assicurata dalla Vergine nei giorni “di trepidazione” del periodo bellico e ringrazia “i buoni parrocchiani che tanto generosamente e spontaneamente hanno concorso alla copertura delle ingenti spese di sistemazione”. La ricostruzione storica delle vicende (principalmente la peste di inizio 1600) che hanno condotto alla edificazione del santuario è affidata alla penna di un non meglio identificato Dag. Nelle pagine seguenti vengono ricordati le morti sia dei tre giovani vittima del bombardamento di via Porto, sia i tre giovanissimi “partigiani” uccisi in località Tre Ponti dai tedeschi che stavano inseguendo. Il foglio fornisce anche il racconto dell’arrivo (dalla direzione di Cadidavid) degli Alleati il 26 aprile accolti festosamente dal popolo che però poi si divide fra chi segue la colonna dei vincitori (guidata dalla banda dei soldati cecoslovacchi di stanza in paese, ufficialmente alleati dei tedeschi) e chi preferisce rifugiarsi nella chiesetta della Madonnina per ringraziarla della liberazione.

Completano il Numero Unico le vicende delle campane, “rapite” per diventare cannoni ma miracolosamente sfuggite a questo destino e tornate dopo alcuni mesi al loro posto sul campanile della chiesa, e dell’8 settembre 1943. Entrambe sono celebrate da due distinte poesie dialettali di Gigetto Olivotto. «Ho dato questo Numero Unico al Comitato Radici che, tra le altre cose, si occupa della documentazione storica della parrocchia. Sono certo che loro sapranno ben custodirlo e farne buon uso» chiude Lovato. «Qualche esemplare del Numero Unico nell’archivio parrocchiale c’era ma una copia in più può facilitare eventuali consultazioni. Donazioni di questo tipo fanno sempre piacere. Ringraziamo Natale Lovato» è il commento del professor Roberto Facci, presidente del Comitato Radici.

Renzo Gastaldo

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