Il papà di Giulia Cecchettin commuove i lupatotini
Intensa giornata di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere
Il 2 dicembre scorso Gino Cecchettin, il papà di Giulia (assassinata da Filippo Turetta l’11 novembre 2023) è stato invitato a parlare con tutte le classi terze delle scuole secondarie di primo grado lupatotine e nella serata con tutti coloro che avevano piacere di sentire le sue parole. La commissione di pari opportunità lupatotina ha organizzato il suo incontro all’interno del mese nel quale si affronta il tema della violenza di genere.
Era la prima volta che Cecchettin si trovava di fronte ad un pubblico scolastico così giovane ed è stato piacevolmente sorpreso nel constatare tanta attenzione e interesse. Un paio d’ore di colloquio dove Cecchettin ha raccontato di lui, della sua Giulia e della prevenzione necessaria per debellare atti di violenza che inducono al femminicidio. Le domande, lette dai rappresentanti di classe, si sono intervallate alle considerazioni, segno di un lavoro attento con docenti sensibili e preparate. Un momento particolarmente emozionante è stato quando Liam ha letto un elenco di promesse, a nome della sua classe, rivolte a Gino tra le quali “promettiamo di diventare adulti responsabili capaci di amare chi ci sta accanto come il bene più prezioso e in nome di esso allontanare ogni forma di violenza e prevaricazione” promesse che Liam ha letto anche in conclusione di serata davanti ad oltre 500 persone.
Prima di iniziare l’incontro al cinema teatro Astra è stata svelata la targa dedicata a Giulia e a tutte le donne vittime di violenza davanti alla sala rossa di Casa Novarini. La serata è stata aperta dall’Assessore alle pari opportunità Debora Lerin, insieme al Sindaco Attilio Gastaldello ed è stata condotta dalla psicologa Paola Spera. Nel corso dell’intervista sono stati letti, da Davide Colombini e Stefano Vantini, alcuni pezzi del libro “Cara Giulia” per la regia di Marco Pomari. La cantautrice Happy ha introdotto il tema con una canzone scritta da lei nei giorni successivi alla morte di Giulia.
I momenti di commozione sono stati molti, dopo le letture arrivavano le domande sempre più calzanti sullo stato d’animo, sul dolore, sulla violenza ma soprattutto sulla mancanza di due figure femminili importanti della vita di Gino: sua moglie Monica, scomparsa per malattia un anno prima della figlia, e Giulia strappata alla vita in modo violento. Dalle sue parole, prive di rabbia seppure intrise di dolore, è stato diffuso un senso di pace e serenità frutto di una grande consapevolezza e ad una esplicita volontà di far arrivare nel cuore delle persone presenti tutto il bello di Giulia. Parole trasformate in Amore con la Fondazione Giulia Cecchettin nata per diffondere la cultura del rispetto. Le proposte di progettualità fondano le radici sull’onestà e sul rispetto dei diritti umani con forte impegno verso l’inclusione e la lotta contro la violenza di genere. Nelle scuole, in particolare, suggerisce l’educazione all’affettività per meglio promuovere il cambiamento sociale e culturale.
«È stato nostro ospite un giorno prima della sentenza – interviene l’assessore alla Pari Opportunità Debora Lerin – lo abbiamo accompagnato a parlare del suo dolore dimostrando sempre grande disponibilità. Con le sue parole usate con cura e attenzione, facendosi a tratti anche colorate da una lieve commozione è arrivato nel cuore di ciascuno. Abbiamo conosciuto un uomo, un padre che è riuscito a trasformare il suo dolore in uno strumento d’amore a servizio di tutti affinché non accadano ancora episodi simili. Ora con la Fondazione si apriranno numerose iniziative di formazione estese per un bene ancora più grande. Per un uomo così va espressa solo gratitudine».