Davide Bottacini, il lupatotino “olandese” che studia i pesci scorpione

Il lupatotino “olandese” che studia i pesci scorpione

Last Updated: 3 Marzo 2025

Davide Bottacini: «Una minaccia per gli ecosistemi»

Si chiama Davide Bottacini, il lupatotino “olandese” che studia i pesci scorpione, ha 29 anni e vive dalla nascita a San Giovanni Lupatoto. Dopo essersi diplomato all’Istituto Bentegodi di Buttapietra, ha frequentato l’Università di Bologna e si è laureato nel 2018 in Tecnologia Agraria. Prosegue gli studi all’Università di Wageningen dove si laurea con il massimo dei voti in Biologia oltre che in Scienze vegetali ed entomologia.

Sfruttando anche la sua passione per le immersioni subacquee, e ai vari corsi svoltisi a Verona presso il Club Subacqueo Scaligero, ora lavora per l’Università olandese e studia i pesci, in particolare la specie invasiva pesce scorpione (lionfish) sui quali ha scritto anche importanti articoli. In particolare collabora con un istituto pubblico a Creta, isola particolarmente adatta a questo studio vista la grande presenza del pesce invasivo. I pesci scorpione sono predatori generalisti e hanno un impatto sugli ecosistemi predando ampiamente i pesci locali, compresi quelli endemici di alto valore di conservazione. Davide Bottacini ha studiato personalmente i pesci scorpione per anni: «È impressionante vedere come un predatore così appariscente possa avvicinarsi alla preda senza essere notato – afferma Davide –. Poiché non sono abituati al pesce scorpione, le prede autoctone di solito non fuggono da questo nuovo predatore. Trovo davvero sorprendente come possano adattarsi facilmente a così tanti ambienti diversi. Hanno successo in regioni così diverse da quelle di provenienza».

Purtroppo anche le coste italiane, per il continuo innalzamento della temperatura del mare, saranno destinate ad essere invase dai pesci scorpione e lo studio di questi bellissimi ma pericolosi pesci risulterà molto importante. «Il pesce scorpione non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità: può essere pericoloso anche per gli umani – continua –. Il veleno delle sue spine è molto potente e, seppur raramente mortale, può provocare forti dolori, gonfiore, nausea e difficoltà respiratorie. Il pesce scorpione solitamente non attacca, ma utilizza le sue spine soprattutto per difendersi. In caso di puntura, è fondamentale ricorrere subito a cure mediche, poiché il veleno necessita di trattamenti specifici. È importante quindi evitare il contatto diretto con questa specie, per esempio durante le immersioni e le attività di snorkeling. Nel caso in cui venga pescato accidentalmente, è importante maneggiarlo con cautela, utilizzando guanti e strumenti per evitare il contatto diretto». La specie è anche commestibile e questo potrebbe portare gli studi verso nuovi scenari.

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